Tutti coloro che si occupano di insegnamento dovrebbero ricordare continuamente l'antico motto latino «ludendo docere», cioè «insegnare divertendo». Se si riesce infatti a inserire l'aspetto del «gioco» (nel senso dell'«interesse») eccitando così le motivazioni individuali e accendendo i cervelli, si riesce a moltiplicare in modo altissimo l'efficienza dell'informazione, dell'insegnamento, della comunicazione. Perché l'interessato «ci sta». È stimolato, partecipa, ricorda. E impara. Piero Angela, La macchina per pensare, 1983
Proprio all’insegna di questa affermazione abbiamo partecipato con entusiasmo ad un’occasione imperdibile. Io (Valentina Balestra) con altre ragazze della mia classe, quarta CL (Carboni Elisa, Gaetani Letizia, Moriconi Giada, Nucci Martina, Pizi Federica) e una ragazza frequentante la classe quarta BL (Costantini M.) abbiamo partecipato ad uno stage di insegnamento di lingua francese presso la scuola elementare “Bice Piacentini” di San Benedetto del Tronto, situata in via Asiago 142. Il progetto “Alternanza Scuola-Lavoro” è stato organizzato in collaborazione con l’Alliance Française di S. Benedetto del Tronto. Abbiamo seguito attivamente il corso di lingua francese nelle classi IV e V, per un totale di dieci ore, osservando attentamente le tecniche di insegnamento elementare ed approcciandoci in prima persona con i più piccoli. Giochi, filastrocche, poesie e canzoncine sono il comun denominatore per riuscire ad insegnare i concetti basilari in lingua e le prime paroline della vita quotidiana. Noi del quarto anno, prossime alla scelta universitaria, ci siamo in tal modo messe alla prova, immergendoci direttamente nel mondo didattico, stavolta dalla parte della cattedra.
L’alternanza Scuola-Lavoro attua una flessibilità nella didattica disciplinare in cui il Dirigente Scolastico prof.ssa Elisa Vita “investe” molto, coadiuvata dalla Funzione Strumentale prof.ssa Paola Petrucci per la parte organizzativa e dalla prof.ssa Anna Maria Longobardi, in questo caso specifico, in qualità di tutor scolastico. Ricordiamoci che insegnare, nel senso più generale del termine, non è porre severamente un impreparato sul registro o interrogare sull'argomento del giorno, ma è ascoltare, conoscere, perfezionarsi anno dopo anno, parlare con gli alunni di qualsiasi fascia d'età di tutti gli aspetti della vita, dei propri conflitti interiori e, perché no, anche delle nuove tendenze. Torniamo ora a noi. Ci cimenteremo in un'altra categoria professionale o intraprenderemo la faticosa salita per diventare un bravo insegnante? Ci sono ancora tempo e nuove esperienze da fare per decidere con sicurezza, ma questo progetto ci ha sicuramente indirizzate verso ciò che veramente desideriamo per la nostra carriera. |