Qualche giorno fa, la professoressa Vena, insegnante di scienze, ci ha coinvolto nella costruzione di una piccola biosfera di plastica. Ci ha condotto nel laboratorio, ci ha dato la scatola, comprata in negozio, con il materiale per la realizzazione, ci ha fornito del libretto di istruzioni e noi con tanta pazienza ed entusiasmo ci siamo messi al lavoro. La biosfera è un luogo in cui le condizioni ambientali permettono lo sviluppo della vita, nel nostro caso la vita vegetale. Dunque nella struttura di base c’erano delle vaschette in cui abbiamo messo dell’acqua che simulavano la falda acquifera per il rifornimento di acqua alle piantine. Abbiamo poi ritagliato da un tessuto fatto di bambagia pressata dei pezzi che abbiamo collocato in altre vaschette bucherellate le quali andavano a poggiare sulla falda acquifera
Sopra la bambagia abbiamo posto del terriccio sul quale abbiamo distribuito, più o meno uniformemente, dei semi di grano, crescione ed erba medica. Poi, con una pipetta abbiamo prelevato dell’acqua da un bicchiere e l’abbiamo fatta sgocciolare sulle quattro vaschette fino a quando il terriccio non ha assunto un colore scuro. Al centro della struttura di base, circondato dalle vaschette, abbiamo inserito un oggetto a forma di un vulcano con un cratere dove abbiamo messo dell’acqua (praticamente abbiamo ricreato un lago vulcanico). Abbiamo poi montato le pareti cilindriche della biosfera unendo con dei fermagli da campione le lamine di plastica, abbiamo attaccato sulla parete interna una striscia termosensibile in modo da leggere bene la temperatura interna e infine abbiamo messo il coperchio. Una volta assemblata, la biosfera l’abbiamo posta sul davanzale della finestra. Poi è cominciata l’attesa che è durata poco perché dopo soli due giorni erano spuntati inaspettatamente i primi germogli. E’ stato bellissimo vedere crescere queste nuove vite da poco più di un mucchio di terra umida. All’interno della biosfera le piantine, giorno dopo giorno sono cresciute, sono diventate lunghi fili d’erba utilizzando sempre la stessa quantità di acqua che, evaporando, si trasformava in goccioline liquide aderenti alle pareti e al coperchio, che ricadevano sulla vegetazione mantenendo un tasso di umidità costante ed essenziale per la crescita. L’esperienza ci ha particolarmente interessati ed ha coinvolto anche gli alunni di un’altra classe perché la biosfera, dopo due giorni di permanenza nel laboratorio è stata portata nell’aula della classe 1B L in quanto molto luminosa e lì è rimasta per diversi giorni. Le piantine sono cresciute ancora di più, ma adesso la struttura si trova nella nostra aula, così possiamo continuare noi a governare le erbette e a monitorare la loro crescita. Un grazie dovuto alla professoressa Vena che ci ha coinvolto in questo interessante progetto. GALLERIA FOTOGRAFICA |