ISTITUTO D'ISTRUZIONE SUPERIORE - AUGUSTO CAPRIOTTI
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“Si protegge ciò che si ama, si ama ciò che si conosce”
Scritto da Prof.ssa Romina Morresi   
venerdì 06 aprile 2018

 Le giornate FAI di Primavera.

Il 24 e il 25 Marzo gli allievi delle classi quarte del Liceo Linguistico hanno partecipato come “Apprendisti Ciceroni” alle Giornate Fai di Primavera, un progetto di Alternanza scuola-lavoro.

Un weekend dedicato all’arte, alla scoperta dei beni artistici, organizzato dalla delegazione del Fai di San Benedetto del Tronto, che quest’anno si è occupata della città di Ripatransone. Gli studenti, di quasi tutti gli istituti superiori sanbenedettesi, nel ruolo di “Ciceroni” hanno accompagnato centinaia di turisti o ripani, adulti, giovani o bambini. Per prepararsi all’evento, nelle settimane precedenti, i ragazzi hanno visitato il bene a loro assegnato e poi svolto uno studio condiviso e individuale; un lavoro che ha fatto riscoprire la città in tutta la sua bellezza.

Alcuni studenti del nostro Istituto si sono occupati del Convento dei Frati Cappuccini: un luogo prima fulcro di una comunità cristiana, che nel corso dei secoli ha perso la sua importanza e ormai abbandonato dai religiosi. Alla periferia della città, oggi senza una funzione definita, è testimone di una storia tanto lontana quanto preziosa da ricordare: nella sua architettura semplice ha rivelato tutta la sua ricchezza che gli alunni hanno saputo narrare con competenza ed entusiasmo.

(Personalmente ho incontrato turisti che a piedi si incamminavano verso il convento perché era giunta loro voce che meritasse una visita; gli studenti, lo sanno bene, che senza sosta li hanno accolti).

Un altro gruppo si è confrontato con la storia locale della città, la sua arte, con le sue tradizioni popolari ed aspetti culturali piuttosto insoliti: quel senso religioso devozionale verso immagini o simulacri tramandati dalle antiche confraternite della città. I racconti dei ragazzi hanno piacevolmente coinvolto i visitatori, suscitando curiosità o nuovi punti di vista.

Infine la grazia e gentilezza nelle descrizioni delle studentesse che hanno presentato l’elegante farmacia ottocentesca, oggi anticamera di uno studio tecnico, un esempio di eccellente valorizzazione e restauro.

Un sabato o una domenica impegnativo che gli allievi hanno descritto così: “faticoso ma divertente” “un’opportunità per mettersi in relazione con gli altri e incontrare persone molto diverse tra loro”; “coinvolgente per fare qualcosa che non si è mai fatto, per la responsabilità di condurre un gruppo”, “interessante perché si apprezza ciò che è intorno a noi”.

Dunque il motto scelto dal FAI “Si protegge ciò che si ama, si ama ciò che si conosce” si può riempire di significato in un’esperienza educativa capace di metter in gioco competenze trasversali: dalla conoscenza e appropriatezza del linguaggio, allo spirito di iniziativa e intraprendenza.

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