ISTITUTO D'ISTRUZIONE SUPERIORE - AUGUSTO CAPRIOTTI
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PATROCINIO DELL’UNICAM SUL MUSEO-LAB DI GEOLOGIA
Scritto da Administrator   
mercoledì 30 maggio 2018

 Il 25 maggio ha segnato per l’Istituto “Capriotti” un'altra giornata molto importante con l’inaugurazione del “Museo-Lab” di geologia e la conferenza sui terremoti del prof. Tondi dell’Università di Camerino. È da un po’ di tempo che il “Capriotti” è impegnato nella realizzazione di eventi “scientifico- culturali” di grande rilievo, alcuni di livello nazionale. E questo grazie alla sensibilità della Dirigente scolastica prof.ssa Elisa Vita, alla disponibilità del Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi dott. Ernesto Spina, al contributo di alcuni docenti (professori Silvana Vena, Fiorella Marchei, Anna Longobardi, Massimo Scarponi, Paola Assunta Petrucci, Giuseppe Pignati) e dell’assistente tecnico Daniele Spina e alla collaborazione esterna del prof. Giuseppe Cappelli.

È utile ricordare che al “Capriotti”, negli ultimi anni, sono intervenuti il pittore di fama internazionale Tullio Pericoli per parlare di “Paesaggi Contaminati”; il ricercatore del CERN di Ginevra prof. Claudio Luci per una conferenza sull’acceleratore di particelle “LHC” con cui è stato scoperto il bosone di Higgs; lo scienziato prof. Eugenio Coccia, direttore del “Gran Sasso Science Institute” per una conferenza sulla scoperta delle onde gravitazionali e coautore della scoperta stessa.

Nella prima parte della mattinata del 25 maggio la Dirigente Scolastica ha dato il via all’inaugurazione del “Museo-Lab” di geologia con il classico taglio del nastro, alla presenza del prof. Tondi che si è soffermato a lungo ad esaminare i campioni di minerali, rocce e fossili donati al “Capriotti” dai professori Cappelli e Vena. Il prof. Tondi si è complimentato per l’iniziativa e ha proposto il patrocinio dell’UNICAM al “Museo-Lab” al fine di avviare una collaborazione didattica e istituzionale tra l’Università stessa e il “Capriotti”. I profesori Vena e Cappelli hanno ribadito che il museo è anche laboratorio, dal momento che gli studenti possono usare parte della raccolta per fare determinazioni chimico-fisiche ed esperimenti. Il prof. Cappelli ha poi voluto ricordare il grande scienziato Oliver Sacks che “di fronte al multiforme e al caotico, ha trovato idee chiare e distinte nell’attività di classificazione tipica delle discipline scientifiche”. Brindisi finale nell’aula di Scienze che ospita il museo, gremita di studenti e di docenti anche di discipline umanistiche. Al prof. Tondi e alla geologa dott.ssa Cinzia Marucci – che ha dato una mano alla riuscita dell’iniziativa – sono stati donati due libri guida scritti dai professori Cappelli e Vena per raccontare il museo.

La seconda parte della mattinata è stata dedicata alla conferenza del prof. Tondi sui “Terremoti dell’ estate-autunno 2016 in Italia Centrale: dalla gestione dell’emergenza alla prevenzione”. Alla conferenza, che si è tenuta nella sala video della biblioteca, sono intervenute le quinte classi del Liceo Linguistico.

In apertura la Dirigente Scolastica, professoressa Elisa Vita, ha portato il saluto della scuola e si è detta onorata della presenza di un relatore così prestigioso che dirige la Sezione di Geologia dell’UNICAM e si occupa di geologia regionale e di geologia dei terremoti: eventi drammatici sui quali la Dirigente Scolastica si è soffermata per chiedere a che punto sono le ricerche in tema di prevenzione, qual è la situazione lungo la fascia costiera adriatica e qual è il ruolo delle sabbie durante un terremoto.

Il prof. Tondi si è dimostrato un ottimo divulgatore e ha affrontato tutti i temi inerenti la genesi, la gestione e la prevenzione di un evento che nel nostro Paese rimane ancora di tragica attualità. È partito dai concetti di pericolosità sismica e rischio sismico, ha ricordato i terremoti più catastrofici che si sono verificati in Italia negli ultimi secoli e i loro tempi di ritorno che possono arrivare a 400-500 anni. È passato poi ad esaminare i vari tipi di faglie, gli scorrimenti che le caratterizzano, i cicli di carico e scarico cui sono sottoposte; ha poi affrontato il tema delle accelerazioni verticali e orizzontali (molto pericolose) che vengono generate dalle onde sismiche e le possibili amplificazioni che le onde stesse possono generare in presenza di terreni sciolti come le sabbie. Ha chiuso con la “microzonazione sismica” che tiene conto della geomorfologia locale dei territori, dal momento che la crosta terreste non ha una struttura omogenea. A San Benedetto del Tronto, ad esempio, ci sono sabbie e non roccia, il che può contribuire ad attenuare l’onda ma può anche scatenare effetti di amplificazione dell’onda stessa.

La conclusione è che servono studi geologici più approfonditi, cartografie aggiornate e norme più rigorose per contrastare al meglio i fenomeni sismici. Ma serve anche un ruolo più responsabile della politica, dei tecnici e dei cittadini per avviare un piano di ristrutturazioni e costruzioni, tale da garantire che, in caso di sisma violento, possano verificarsi lesioni agli edifici ma senza produrre collassi.

Breve dibattito al termine della conferenza: sul Giappone, dove terremoti di magnitudo elevata fanno oscillare edifici ma non producono crolli; e su San Benedetto del Tronto, dove la presenza di sabbie possono destare delle preoccupazioni; ma né nella zona, né in Adriatico ci sono faglie paragonabili a quelle che si trovano lungo la dorsale appenninica che rimane la sorgente principale dei terremoti italiani.

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