Giocare a basket con un campione dell’NBA, alto 2 metri e 6 centimetri, nella palestra della propria scuola è stata sicuramente un’emozione grande per gli studenti dell’I.I.S. “A. Capriotti”. Sabato 3 marzo, infatti, alcune classi dell’Istituto tecnico e del Liceo linguistico hanno assistito in aula magna all’incontro/testimonianza con Abdul Jeelani, giocatore di basket degli anni ’80, capace di riempire gli stadi e i palazzetti, di entrare nel cuore dei tifosi e di farli innamorare di questa disciplina sportiva. Jeelani, meglio conosciuto come Gary Cole, aveva giocato anche nella Lazio basket e nella Libertas Livorno ed era quindi molto legato all’Italia. Dopo gli anni che lo avevano reso famoso e amato dal suo pubblico subentrò un periodo buio fatto del ritiro dallo sport e da una serie di disavventure che lo ridussero a senzatetto. Simone Santi, ormai amico inseparabile di Jeelani e presidente della Lazio basket, scopre per caso questa triste storia e, conservando ancora il ricordo del campione che aveva ammirato da bambino, lo invita a tornare in Italia.
Le vicende accadute ad Abdul, perfettamente tratteggiate da Simone Santi nel libro “Abdul Jeelani. Ritorno a colori” rappresentano una bella favola, l’esempio tangibile di una rinascita voluta e realizzata grazie ai valori dello sport e della solidarietà. Infatti, oggi Abdul Jeelani, con l’ausilio di Santi, ha dato vita al progetto “Colors” che ha reso possibile l’apertura di dodici centri, nelle periferie romane e di Maputo in Mozambico, in cui i bambini dagli otto ai dieci anni imparano a giocare a basket. Gli studenti del “Capriotti” hanno ascoltato con profonda attenzione la storia e hanno posto domande al campione. La mattinata si è conclusa con una bella e inaspettata partita a basket tra Abdul Jeelani, Simone Santi e molti studenti. GALLERIA FOTOGRAFICA |