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L’I.I.S. “A. CAPRIOTTI” APPRODA A PICENO D’AUTORE |
Scritto da Samantha Coccia, Frisia Fedeli e Sara Piergallini della Classe III B AFM
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giovedì 13 giugno 2013 |
L'associazione culturale "I luoghi della Scrittura" ha presentato il festival letterario "Piceno d'Autore” nella sua 4a edizione. L'associazione, nata quattro anni fa, si prefigge lo scopo di dare spazio al territorio, trovare autori locali e metterli in contatto con l'editoria territoriale. Il festival si è svolto nell'arco di quattro giornate, dal 6 al 9 Giugno. Il primo giorno è stata organizzata una Tavola Rotonda su Machiavelli per i 500 anni dalla pubblicazione de "Il Principe"; il secondo giorno autori, critici ed editori hanno discusso su temi legati alla storia; l'8 Giugno grandi ospiti di Piceno d'Autore si sono confrontati sull'argomento "Fare libri nel XXI secolo"; infine l'ultimo giorno, la casa editrice Bompiani è stata premiata per il grande contributo dato all'editoria italiana. Alcuni alunni delle classi 3B AFM e 4C IGEA dell'Istituto d'Istruzione “A. Capriotti” hanno partecipato al primo incontro. Ad essi si sono aggiunti il giorno seguente alcuni componenti delle classi 3A AFM, 4B IGEA, 4A Mercurio e 5A Mercurio. Nel primo incontro sono stati accompagnati dalle prof.sse Maddalena Giostra e Manuela Lori, nel secondo dai professori Maurizio Allevi, Sabrina Proietti e Manuela Lori. Un ringraziamento particolare va alla prof.ssa Domenica Tranquilli, che ha promosso la partecipazione a tali eventi e all’organizzatore Mimmo Minuto, per la sua calorosa ed affettuosa accoglienza.
La prima giornata si è svolta a Comunanza (AP), nell'auditorium Adriano Luzi alle ore 17:30. In sala erano presenti scrittori, giornalisti e professori universitari come Gian Mario Anselmi, titolare di Letteratura italiana all’ Università di Bologna e Filippo La Porta, noto critico letterario di fama nazionale, che ha coordinato la discussione. La tematica principale è stata l'opera del Machiavelli "Il Principe", uno dei libri più tradotti e conosciuti all'estero, insieme a “Pinocchio” di Collodi, alle opere di Umberto Eco e Primo Levi. Gli esperti hanno precisato che Machiavelli è stato un teorico morale della politica molto discusso e controverso, autore di molte teorie. Secondo il filosofo e scrittore, l'uomo ha due nature: una umana e una ferina, rappresentate con le immagini della volpe, simbolo di astuzia e del leone, simbolo della forza. La parte umana invece è quella razionale. Dunque, come il professor Gian Mario Anselmi ha ricordato, secondo la parola aristotelica bisognava "Non partirsi dal bene, ma saper entrare nel male necessitato." Tale dicitura sta a significare che il Principe, protagonista dell'opera, non è un tiranno, bensì un signore in piena sintonia con i suoi sudditi, capace però di usare la violenza, utilizzando gli strumenti politici più adatti per entrare nel male quando è necessario, nel modo e nel momento giusto. Machiavelli infatti odiava i tiranni e riteneva la violenza un mezzo lecito, se necessario, per raggiungere il Paradiso, cioè il bene. Non per nulla è a lui attribuita la frase "Il fine giustifica i mezzi." Machiavelli, soprannominato "Old Nick" ossia "Il Diavolo" a causa della ambiguità diabolica della sua politica, è stato considerato da Diderot un grande liberatore dell'uomo dai condizionamenti oggettivi, in cui esso è caduto. In seguito, dopo una cena offerta dall'associazione, alle ore 21:00 gli alunni hanno assistito alla proiezione di un video storico intitolato "Il paese mancato", prodotto da Guido Crainz e Italo Moscati, anch'egli presente al convegno. Il giorno seguente, presso la sala San Leonardo di Monteprandone, dalle ore 10:00 alle ore 12:30 si è tenuto un convegno su temi legati alla storia e in particolare sul pericolo degli stereotipi e dei luoghi comuni. Il dibattito è stato coordinato dal Professor Giovanni de Luna, famoso storico ed insegnante di Storia contemporanea presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’ Università di Torino. Quest' ultimo, insieme ad altri esperti tra cui Eric Salerno, Alex Foti, Ugo Berti e Carlo Greppi, si è confrontato insieme agli altri su come gli stereotipi nascano a causa di una visione piatta del passato, visto senza complessità. La colpa di tale fenomeno può essere attribuita ad un mal utilizzo delle fonti, che spesso non vengono accertate ed il rischio maggiore si corre sul web, dove non è sempre possibile risalire all’autore della fonte. Il dibattito si è concluso con un'affermazione dello scrittore e giornalista Andrea Frediani condivisa da tutti: "Nella storia si trova la costruzione di come siamo e dobbiamo ciò a chi ci ha preceduto." Così gli alunni dell'I.I.S “A. Capriotti” hanno trascorso queste due giornate, entusiasti della possibilità di integrare le proprie conoscenze con nuove nozioni e di venire a contatto con professori del mondo universitario e non solo. Confrontare i propri pensieri con le grandi menti della letteratura e della storia è stata un'esperienza che gli alunni sperano di poter rivivere, approfondendo così altre tematiche attuali e non. |
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