Il ruolo attivo dello spettatore contrasta con il ruolo passivo relegato dalla società attuale ai figli del Social network. Continua il Progetto “Scuola di Platea” promosso dall’AMAT in collaborazione con il corso di Storia del Teatro della facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Urbino “Carlo Bo”, dell’ITC – Liceo Linguistico “A. Capriotti” e dell’Assessorato alla Cultura di San Benedetto del Tronto. Questa mattina è stata la volta di “Fatto di cronaca di Raffaele Viviani a Scampia” di Arturo Cirillo, presentato alle classi terze dalla dott.ssa Monica Ruggeri di Urbino. La Biblioteca del Capriotti è divenuta, infatti, un laboratorio attivo di cultura letteraria e teatrale, grazie al lavoro della Commissione all’invito alla lettura costituita dalle docenti Rita Di Teodoro, Domenica Tranquilli e all’attenzione della Dirigente Elisa Vita ad iniziative che potenziano la struttura “culturale” dell’offerta formativa. Lo spettacolo sarà rappresentato sabato 13 marzo al Concordia. Non si può parlare di teatro, però, se il teatro non lo si ama veramente e la giovane relatrice, dottore in Lingua e letteratura straniera, che è riuscita a catapultare la platea sul palcoscenico, ha il teatro nelle vene. “Mi sono avvicinata seguendo le lezione del prof Giberto Santini, docente di Storia del Teatro nonché direttore artistico dell’AMAT. Da allora non l’ho più lasciato. Anche la mia tesi universitaria è stata sul Teatro legato alla lingua francese”.
Alla domanda di cosa è per lei il teatro, Ruggeri risponde: “Uno strumento di formazione importante in quanto richiede un atteggiamento attivo da parte dello spettatore che sempre proietta se stesso nella storia o su una parte di essa. Il ruolo attivo dello spettatore contrasta con il ruolo passivo relegato dalla società attuale ai figli del Social network. Nello specifico, oltre al lato artistico è da sottolineare l’Obiettivo Sociale dello Spettacolo. Esso nasce, infatti, dal Progetto di Punta Corsara e dalla collaborazione con il Mercadante Teatro Stabile di Napoli”. Sabato alle 21 in scena al Concordia ci sarà la compagnia di Punta Corsara costituita da Salvatore Caruso, Tonino Stornaiulo, Vincenzo Semolato, Christian Giroso, Emanuele Valenti, Maddalena Stornaiuolo, Pasquale De Martino, Gianni Rodrigo Vastarella, Valeria Pollice, Giuseppina Cervizzi, Mirko Calemme, Rosario Giglio. Lo staff tecnico e artistico: Marco Esposito (fonico), Giuseppe Di Lorenzo e Enrico Giordano (macchinisti), Dario Gessati (ideazione spazio scenico), Gianluca Falaschi (costumi), Francesco De Melis (musica), Badar Farok (luci), Roberto Papasso assistente al lavoro), Pina Sorrentino (assistente alle scene e ai costumi), Enrica Sciandone (pianoforte), Davide Abruzzese ( suono), Giacomo Perez (macchinista), Christian Paul Ascione (elettricista). Punta Corsara è il progetto di impresa culturale promosso dalla Fondazione Campania dei Festival presieduta da Rachele Furfaro e diretto da Marco Martinelli regista del Teatro delle Albe di Ravenna, con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (2007/2008) e della Regione Campania (2008/2010). Luogo del progetto è l’Auditorium di Scampia, che ha ospitato il lavoro di artisti e registi, da Marco Paolini e Ascanio Celestini a Armando Punzo, i Motus e il Teatro delle Albe, affiancando alla programmazione anche laboratori (video animazione, pittura, murales, circo, banda e breakdance) a cui hanno preso parte attivamente ragazzi e bambini del quartiere. Da Scampia al Casertano, Punta Corsara ha organizzato spettacoli, laboratori e un’inchiesta condotta da un gruppo di scrittori sociologi e fotografi pubblicata nel volume “Terre in disordine” a cura di Maurizio Braucci e Stefano Laffi. |