Incontro dell’I.I.S. “A. Capriotti con il dottor Mariano Avagliano, responsabile ufficio di Presidenza della Associazione “ItaliaCamp” Il dottor Mariano Avagliano, responsabile dell’Ufficio di Presidenza della Associazione “ItaliaCamp”, venerdì 17 gennaio ha incontrato una rappresentanza di circa 150 alunni, dalle classi seconde alle quinte nell’aula Magna dell’ Istituto. Italiacamp è associazione leader nel supporto di progetti e processi innovativi, partner italiano del programma “European Parliament Ambassador School” e ha scelto di far tappa all’“Augusto Capriotti”, una delle 38 scuole della penisola e una delle 400 sul territorio UE aderenti al progetto lanciato dal Parlamento europeo nella sua campagna di sensibilizzazione sull’ Europa e le sue istituzioni.
Quella del professor Avagliano non è stata una lezione sull’Unione Europea come tante altre. Sui generis è stato il taglio che il relatore ha voluto dare all’incontro: un approccio che ci è piaciuto e condividiamo appieno poiché, oggi più che mai, non è semplice parlare in modo efficace e misurato di questa realtà sovranazionale che ci unisce, proiettandoci tutti indistintamente verso le sfide future. In più, non è agevole farlo di fronte ad un pubblico così permeabile e, in tempi di incertezze come i nostri, fin troppo disorientato e facile preda di un “ecosistema di notizie” spesso destabilizzante. Dunque il professor Avagliano parla subito dei fatti: è incontrovertibile che, grazie all’Unione, l’Europa goda di pace, ormai da 70 anni. Un concetto scontato per i giovani europei di oggi. Una conquista faticosissima per quelle generazioni che vissero il flagello dei conflitti mondiali e la barbarie dell’olocausto, una scommessa ardita per i padri fondatori dell’ Europa che, nel primo dopoguerra, “decisero di interrompere la spirale di violenza, mettere fine alla logica di vendetta, costruire un futuro migliore, insieme”. Sempre va tenuto a mente che l’ Italia fu uno di quei paesi: “Noi sembriamo dimenticarlo, stereotipizzando l’idea di una Italia che, nel panorama europeo, “non conta granché””, sostiene il professor Avagliano. Nell’ambito europeo, invero, lo status di paese fondatore non ha mai costituito un dettaglio marginale e l’Italia gode di credito, anche in ricordo di ciò. Non per nulla sono uomini italiani a ricoprire ruoli di prestigio in seno alle istituzioni: Paolo Gentiloni, come commissario europeo per l’economia e Davide Sassoli, come presidente di quella che va considerata la principale istituzione europea, il Parlamento che non solo è espressione democratica e voce dei 513 milioni di cittadini, ma si fa difensore dei valori dell’unione, nonché promotore di quella pace che è realtà europea, ma ancora miraggio in troppe parti del mondo. Di pochi giorni fa, puntualizza Avagliano, la Conferenza di Berlino che ha visto l’incontro di David Sassoli con il presidente Sarraj e il generale Haftar: un successo della diplomazia europea verso un “cessate il fuoco” sostanziale in Medio Oriente. Chissà se un giorno non lontano, e qui la conclusione, qualcuno fra gli studenti che ora ascoltano la lezione siederà proprio come europarlamentare in quell’emiciclo tanto prestigioso? Magari proprio uno dei sedici ragazzi ufficialmente investiti, durante questo incontro, del titolo di “Ambasciatori del Parlamento europeo”, di cui si fregeranno per portare, con le loro iniziative di sensibilizzazione, l’Europa dentro e fuori la scuola. GALLERIA FOTOGRAFICA |