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Scritto da Administrator
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mercoledì 05 febbraio 2020 |
Nell’ambito del progetto Eco-schools, il Comune di San Benedetto del Tronto ci ha fornito un alberello di canfora e noi, il 18 novembre, in prossimità del giorno della festa dell’albero che cade il 21 novembre, l’abbiamo messo a dimora nel giardino della scuola. Non era la prima volta, in quanto anche negli anni passati abbiamo piantumato alberelli. Nel panorama delle iniziative a carattere educativo, un ruolo importante è storicamente rivestito dalla “fresta dell’albero”. Già gli antichi greci e romani piantavano alberelli in occasioni di feste, ma l’esigenza di educare la popolazione al rispetto delle piante si concretizzò per la prima volta in alcuni Stati del nord America, nella seconda metà dell’ottocento, quando, come conseguenza di disastrosi disboscamenti, gran parte del territorio fu colpito da forti inondazioni. Da allora, attraverso una celebrazione, l’Arbor day, si pensò di dedicare un giorno all’anno alla piantumazione di alberi per creare una coscienza ecologica nella popolazione.
In Italia la prima festa dell’albero fu celebrata nel 1898 per iniziativa del ministro della Pubblica Istruzione con lo scopo di sensibilizzare i giovani al rispetto e all’amore per la natura e alla difesa degli alberi. Noi non volevamo dunque essere da meno. Il nostro alberello di canfora è già grandicello e può raggiungere negli anni un’altezza di parecchi metri ed è pure molto longevo. E’ originario dell’est asiatico, Cina e Giappone, ma, coltivato, ha trovato un buon adattamento anche nell’area mediterranea. E’ detto albero della vita in quanto è stato il primo albero a crescere nella zona di Hiroshima, dopo lo scoppio della bomba atomica. Il ruolo delle piante sulla Terra non è riconosciuto con la giusta considerazione ed essi purtroppo non sono valorizzati come dovrebbero essere. Ci forniscono l’ossigeno di cui abbiamo bisogno, purificano l’aria dagli inquinanti, imbrigliano il terreno riducendo il rischio di frane, assorbono la famigerata anidride carbonica responsabile del riscaldamento globale e dei conseguenti cambiamenti climatici alla base di tanti disastri anche nel nostro Paese, sono alleati strategici dell’uomo per garantirgli la sopravvivenza sul pianeta Terra. Ne dovremmo piantare sempre e tanti. E invece l’uomo cosa fa ? Disbosca, attua una dissennata deforestazione, distrugge l’Amazzonia, il polmone verde del pianeta Terra in nome del dio denaro. Se questo non è autoestinzione! La nostra iniziativa vuole essere un messaggio educativo rivolto agli studenti della 1AL che, con entusiasmo, hanno assistito alla piantumazione e ovviamente a quanti leggeranno. |
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