“Ego”: le sale dei teatri riaprono ai giovani Lo scorso venerdì 5 novembre, alcune classi terze dell’IIS Capriotti hanno assistito, presso il teatro San Filippo Neri di San Benedetto del Tronto, allo spettacolo “Ego”, messo in scena dalla compagnia “Caleidoscopio”. I membri di questa Associazione Culturale, che insieme formano la CaleidoFamily, sostengono che il teatro sia un luogo accessibile a tutti e un centro di condivisione ed accoglienza, dove la cultura e la vita sociale si incontrano e combaciano perfettamente.
“La partecipazione ad uno spettacolo teatrale – interviene la prof.ssa Loredana Vero, una delle docenti di Inglese promotrici dell’iniziativa – diventa ancor più significativa se si pensa non solo al valore didattico ed educativo ma anche al carattere aggregativo e inclusivo di questa arte straordinaria. Sono davvero soddisfatta dei nostri ragazzi e del loro atteggiamento: sono stati spettatori attenti, animati dalla curiosità e dal piacere di vivere un’esperienza diversa ed entusiasmante”. “Ego” è un saggio teatrale nato nel 2015 che tratta la turbolenta vita nella corte del re Enrico VIII d’Inghilterra, un uomo altezzoso ed ambizioso, caratterizzato da un forte egoismo: infatti, nel corso della vicenda, il re decide di annullare, a causa del mancato arrivo di un erede maschio da lui sempre desiderato, diversi suoi matrimoni così da garantire all’Inghilterra la continuità della dinastia. L’opera presenta agli spettatori gli intrighi, i pettegolezzi, gli amori, i tradimenti che caratterizzano la sua corte. Tre donne, insieme al re, dominano la scena: Caterina d’Aragona, Anna Bolena e Jane Seymour. Le prime nozze di Enrico sono quelle con Caterina d’Aragona, figlia del re Ferdinando il Cattolico e donna fortemente determinata. Il suo personaggio è particolarmente presente nella prima parte dello spettacolo in cui viene riportato frequentemente il suo rapporto con Dio attraverso la preghiera. In seguito al divorzio da Caterina il cuore del re è rapito da Anna Bolena, donna abile e dalla forte personalità; nonostante ciò, Enrico, preoccupato della stabilità dinastica non garantita da una erede femminile, la futura regina Elisabetta I, fa giustiziare Anna, dopo averla accusata di adulterio. Tra le dame di corte, Jane Seymour cattura, infine, l’attenzione di Enrico tanto da diventare la nuova regina d’Inghilterra: sarà proprio lei a dare al re l’erede al trono tanto desiderato. Purtroppo, però, la dama muore dando alla luce suo figlio Edoardo. Nella corte vivono anche altri personaggi come Timothy, il cuoco, le due dame di compagnia delle regine e Pitt, lo scriba, i quali con il loro modo ironico e leggero di raccontare le vicende, riescono a rendere fruibili anche gli eventi drammatici. Infatti, nell’edizione più recente dello spettacolo, sono state aggiunte parti comiche proprio con lo scopo di ridimensionare gli avvenimenti più cruenti e tragici della storia. Numerosi i temi affrontati nell’opera: l’amore fasullo, perché in realtà i sentimenti di Enrico per le dame sono tutt’altro che reali; l’ambizione, perché il re punta sempre a mettersi in evidenza rispetto agli altri; l’ostinazione, perché egli si dimostra sempre determinato nel perseguire il suo intento e, naturalmente, l’egoismo, tema principale dal quale si sviluppano tutti gli altri e che consiste nella costante esaltazione che Enrico fa della sua persona e dei suoi obiettivi. A questo aspetto allude, ovviamente, il titolo di chiara derivazione latina “Ego”. Enrico VIII, quindi, pur essendo una delle figure principali a segnare la storia dell’Inghilterra, è senza dubbio un personaggio particolare. La sua esistenza è caratterizzata da un intreccio continuo di vicende e da una forte personalità: è proprio grazie ad essa che egli riesce ad ottenere ciò che vuole e persino a raggiungere obiettivi significativi a livello politico-religioso, come la creazione della Chiesa Anglicana in seguito allo scisma con la Chiesa di Roma. Anche al giorno d’oggi personalità individualistiche come quella del “buon” Enrico, sono molto presenti nella nostra società e, soprattutto in ambito politico e amministrativo, questa caratteristica diventa quasi fondamentale per chi voglia considerarsi ed essere considerato un vero leader. Non possiamo negarlo: molti dei politici dell’epoca moderna sono dei buoni amministratori, degli eccellenti comunicatori ma soprattutto degli inguaribili “Ego”-centrici! |