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Giornata contro i Disturbi del Comportamento Alimentare
Scritto da Amanda Mancini, Maria Luisa Nespeca, Alice Piccioni – Redazione Blog   
mercoledì 30 marzo 2022
LA FELICITÁ NON HA PESO

 La Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla è stata istituita il 15 marzo 2012 per sensibilizzare l'opinione pubblica ai disturbi del comportamento alimentare. L’iniziativa è stata promossa per la prima volta dall'associazione "Mi Nutro di Vita" ed è stata ideata da Stefano Tavilla, un padre che ha perso la giovanissima figlia Giulia, proprio il 15 Marzo, a causa di un disordine alimentare, la bulimia; da quel momento combatte per informare, coinvolgere, mobilitare la collettività e dare speranza ai malati.

 Diversi gli obiettivi della Giornata Nazionale contro i Disturbi del Comportamento Alimentare (istituzionalmente riconosciuta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 2018): difendere i diritti fondamentali delle persone colpite da DCA, sensibilizzare l'opinione pubblica sulle caratteristiche e sulle gravi conseguenze per la salute fisica e psicologica dei pazienti, costruire reti di solidarietà per combattere il disagio relazionale e i sentimenti di abbandono dei malati, rompere il silenzio che troppo spesso accompagna queste patologie.

Anoressia, bulimia, obesità sono le più diffuse: il sintomo tangibile di un malessere psicologico, di un dolore invisibile e di un disagio profondo. Il fiocco lilla diventa, dunque, simbolo di speranza, tentativo di restituire voce e dignità, ricordo di coloro che non ce l'hanno fatta, emblema di rispetto e di sostegno.

I disturbi alimentari sono molto frequenti durante il periodo adolescenziale, ma non risparmiano anche altre fasce d’età: una caratteristica comune in coloro che ne soffrono è l’alterazione dell’immagine corporea. La percezione del proprio aspetto fisico, risultato dell’idea del corpo che si forma nella mente, influenza la loro vita più di quanto non faccia l’immagine reale. Coloro che soffrono di anoressia o bulimia, ad esempio, non riescono più a guardarsi in modo obiettivo e la valutazione di ognuno dipende sempre dal peso (eccessivo) e dalla forma del corpo (sbagliata). Questi disturbi colpiscono, dunque, la mente provocando una fortissima sofferenza psichica: sono malattie dell’amore, manifestazione di un disagio profondo che coinvolge la sfera affettiva e relazionale, sofferenza che si concretizza coinvolgendo anche il corpo con complicazioni fisiche talvolta gravissime.

Il cibo, così, oggi diventa spesso una colpa e un nemico al quale vengono associati sentimenti negativi e comportamenti errati, nonostante da sempre sia stato considerato indispensabile mezzo di sopravvivenza, veicolo di valori simbolici legati alla cultura, alla comunicazione, alla condivisione, all’amore e importante strumento per rafforzare la nostra soggettività e costruire la nostra socialità.

Tantissime le associazioni che si impegnano ogni giorno per combattere questo virus dell'anima: il Ministero della Salute ha selezionato, per la sua campagna contro i disturbi alimentari, “Never Give Up onlus” che, attraverso le testimonianze dei ragazzi, affronta il disagio causato da queste patologie, aiuta ad abbattere le barriere, a chiedere aiuto, a non sentirsi soli e giudicati. In Italia 2665000 adolescenti hanno problemi con cibo, peso e immagine corporea ma solo il 10% riesce a richiedere assistenza. Fondamentale è far comprendere a chi soffre di questi disturbi di non essere solo: tantissimi sono coloro che lottano ogni giorno, senza mollare.
Gli adolescenti devono sapere che questa battaglia può essere vinta, perché chiunque può iniziare una nuova vita e creare un nuovo finale: chiedere aiuto è il primo passo ed è l’atto d’amore più importante che ognuno può rivolgere a se stesso.

 
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