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Scritto da Khadigia Cichetti e Nicoletta Gagliardi – Redazione Blog
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giovedì 28 aprile 2022 |
77º ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE Gli Alleati entrano a San BenedettoIl 25 aprile si celebra la liberazione dell'Italia dalla dittatura fascista e dall'occupazione nazista: tale festa nazionale, istituita nel 1946, è simbolo della lotta partigiana. Durante la seconda guerra mondiale, a partire dal 1943, il movimento di Resistenza italiano continuò a crescere: circa 200.000 persone di diverse origini sociali e politiche si unirono contro il nazifascismo in una ribellione armata autonoma. Essa fu una guerra di liberazione ma anche un conflitto civile e uno scontro sociale. Il 25 aprile 1945 il Comitato di Liberazione Nazionale dell'Alta Italia spinse i partigiani all’attacco di qualsiasi fortezza nemica per ottenerne la resa. Si tratta di un giorno simbolico perché in questa data cominciò la ritirata dei tedeschi e dei soldati della Repubblica di Salò da Milano e da Torino in seguito allo sfondamento della Linea Gotica da parte degli Alleati: è la riconquista della libertà in Italia.
Proprio il movimento armato di resistenza e liberazione, come osserva il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è la fonte di legittimazione dell’impianto democratico del dopoguerra, dalla Costituzione alle istituzioni repubblicane. “Il convinto e incondizionato rifiuto di ogni sopraffazione totalitaria, unitamente alla consapevolezza dell’importanza della democrazia, all’affermazione coraggiosa e intransigente del rispetto della dignità umana, al rifiuto di ogni razzismo, alla fedeltà ai propri ideali sono i valori che ci sono stati affidati dalla Liberazione; essi devono essere trasmessi ai nostri figli e ai nostri nipoti perché il ricordo e l’esempio non vengano cancellati dal trascorrere del tempo”. È proprio l’esempio di uomini come Guido Sgattoni che dovrebbe ispirare tutti noi alunni del Capriotti che ogni mattina percorriamo la via a lui intitolata per recarci a scuola. Il suo assassinio, avvenuto il 4 gennaio 1944, è uno degli episodi più tragici della storia di San Benedetto del Tronto. Fu ucciso da soldati tedeschi e fascisti italiani, anche se non è stato mai possibile procedere all’identificazione dei colpevoli del delitto. Guido Sgattoni, all'epoca aveva 46 anni. Rimasto con il padre Nazzareno, noto antifascista, e il fratello a custodire il bestiame presso il casolare di Porto d'Ascoli, ospitò un militare avellinese che a causa del fronte bellico non riusciva a raggiungere la sua famiglia. I fascisti locali ordinarono che venisse cacciato ma la famiglia Sgattoni non obbedì. Nel pomeriggio del 4 gennaio 1944 arrivarono dei soldati tedeschi a fare incursione: Guido si oppose ma venne aggredito e picchiato a morte. Ricordiamo, inoltre, le stragi avvenute a San Benedetto dal 29 novembre 1943 all'8 giugno 1944, in cui morirono Luciano Nardone, Isaia Ceci, Neutro Spinozzi, Salvatore Spinozzi ed Elio Fileni: dobbiamo la nostra libertà a donne e uomini coraggiosi che rappresentano la memoria storica della nostra comunità e che hanno compiuto scelte valorose anche a costo della propria vita. |
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