“INTERNO 19”: QUANDO IL TEATRO FA RIFLETTERE Da sempre il teatro rappresenta un’affascinante forma di comunicazione che, con la sua immediatezza ed efficacia, crea unione ed aggregazione. Il teatro può essere spogliato di tutti i suoi accessori, dalle luci ai costumi, fino alla scenografia, ma non può essere privato di quel magico legame che si crea tra l’attore e lo spettatore: sono loro i protagonisti assoluti di questa incantevole forma d’arte che conduce a un viaggio fra sentimenti, segreti e desideri. Il teatro ha, dunque, il potere di commuovere, di rubare un sorriso ma anche di suscitare indignazione nei confronti di tematiche come la violenza e l’ingiustizia.
Il teatro è manifestazione della vita stessa: sulla scena vengono rappresentate tutte le emozioni, i timori, le passioni e le angosce che ogni essere umano vive nella propria quotidianità. Può, pertanto, rivelarsi un importante strumento di riflessione anche per contrastare la discriminazione, in particolar modo quella sessuale. È inaccettabile, infatti, che si debba, ancora oggi, pronunciare la parola “omofobia”. Il nostro Istituto, a tal proposito, ha deciso di partecipare alla rappresentazione teatrale “Interno 19” (regia di Michele Petrocchi), messa in scena dall’Associazione “Caleidoscopio” presso il Cineteatro San Filippo Neri, a cui hanno aderito le classi seconde del Liceo Linguistico. Lo spettacolo tratta il tema della scelta: determinate decisioni possono, infatti, influenzare irrevocabilmente la nostra vita, soprattutto se riguardano argomenti come il Coming Out. Protagonista dello spettacolo è Diego, un diciannovenne dilaniato da un dubbio: esprimere o meno la sua omosessualità ai genitori. Il ragazzo, però, non compare mai sulla scena: al suo posto troviamo due uomini, che rappresentano il cuore e i genitali, e due donne che, invece, rappresentano il cervello e la pancia. I quattro protagonisti raccontano dall’interno quello che succede nell’animo di Diego in una giornata particolare, precisamente dalla sera del suo diciannovesimo compleanno alla fine della giornata successiva. Tali personaggi esprimono, dal loro punto di vista, l’affettività, il desiderio, la razionalità e l’ansia. Una particolarità dello spettacolo riguarda la scelta di ripetere la stessa giornata due volte: nel primo caso viene riportato cosa accadrebbe se Diego decidesse di fare coming out, nel secondo caso, invece, cosa accadrebbe se decidesse di tacere. Il finale è aperto e lascia spazio a una libera interpretazione: inizia una terza giornata e il sipario si chiude con i festeggiamenti del compleanno in un attimo di felicità dopo il quale tutto può accadere. Ogni spettatore concluderà il racconto in base alla propria immaginazione. I ragazzi del nostro Istituto hanno apprezzato lo spettacolo teatrale in particolar modo per la sensibilità e l’originalità con le quali è stato affrontato il tema dell’omosessualità, riconoscendo il valore didattico ed educativo ma anche il carattere aggregativo e inclusivo del teatro, una straordinaria forma d’arte. |