“SOSTIENE PEREIRA": IL CAPRIOTTI INCONTRA ALESSIO ROMANO Nel corso dell’anno scolastico, presso la Biblioteca del nostro Istituto, i ragazzi delle classi seconde del Liceo Linguistico, dopo la lettura individuale del romanzo “Sostiene Pereira”, hanno incontrato Alessio Romano, autore di successo della Scuola Holden e insegnante di scrittura creativa. L’iniziativa, curata dalla prof.ssa Valentina Faragalli, è stata organizzata nell'ambito del “Progetto Biblioteca”, in collaborazione con l’associazione culturale sambenedettese “I luoghi della scrittura”. La riflessione di Romano prende avvio da una citazione di Italo Calvino: “Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire… Ogni rilettura è una lettura di scoperta come la prima”. I classici, infatti, riescono a offrire qualcosa di diverso a ogni diversa generazione ma anche a tutti coloro che leggono di nuovo la stessa opera: si riescono a trovare aspetti sempre differenti rispetto alla volta precedente e a percepire sfumature che, contrariamente, non si sarebbero colte, sulle quali è importante riflettere e porsi interrogativi. La lettura dei classici, inoltre, ci permette sia di conoscere meglio il passato (non solo del nostro Paese), sia di capire come pensavano e scrivevano un tempo gli autori, quali fossero i loro modi di fare e perché si comportassero così.
“Sostiene Pereira” è il romanzo più famoso di Antonio Tabucchi: scritto nel ’94 e ambientato nella Lisbona di fine anni '30 (all'inizio della dittatura fascista di Salazar), è un’opera che, attualissima, continua a parlare con grande intensità. Vengono ripercorsi i momenti più tragici della storia dell'Europa del '900, narrati in maniera limpida e coinvolgente grazie anche alla puntualità con la quale sono delineati non solo i tempi ma anche i luoghi. La descrizione sensoriale di Lisbona immerge a tal punto il lettore nella città da permettergli di percepire le emozioni, sentire odori e rumori, vedere le luci e tutto ciò che la caratterizza. Il protagonista, un giornalista di mezz'età, "si è presentato" a Tabucchi prima che egli lo costruisse: la scrittura, sostiene Romano, assume così le caratteristiche di una forma esoterica di percezione di realtà parallele possibili e lo scrittore diventa una sorta di mediatore in grado di far parlare questo personaggio. Il percorso di Pereira è una "formazione alla rovescia": al contrario di un romanzo di formazione, in cui il protagonista adolescente attraverso le esperienze di vita cresce, anche emotivamente, e matura, qui vediamo invece, un uomo solitario, senza idee e posizioni politiche, dedito solo alla letteratura. Egli, molto abitudinario, vive in una profonda inquietudine: l'unica sua consolazione è il ricordo della moglie, deceduta da qualche anno, al cui ritratto continua a parlare ogni giorno. Anche dalla non accettazione dell'idea cristiana della rinascita deriva la sua mancanza totale di vitalità. A ridargli vita, però, sono due giovani fidanzati che incontra nel suo percorso: Pereira arriva a compiere, alla fine, un gesto eroico che diventerà un importante momento di riscatto. In questo modo non sono più gli adulti a educare i giovani: sono i giovani, invece, a risvegliare la coscienza di questo adulto che si è lasciato andare allo scorrere del tempo. Un messaggio molto importante che fa riflettere anche oggi, proprio mentre la nostra generazione, pagando le terribili conseguenze di alcune scelte della generazione precedente, è costretta a prendere decisioni importanti e ad agire. Anche in questo caso, però, l'incontro con i giovani può essere un risveglio per tutti quegli adulti che, come Pereira, hanno dimenticato quanto sia importante non solo desiderare, ma anche creare un futuro migliore. |