“COSÌ È (O MI PARE)”: IN SCENA IL TEATRO 3.0 Domenica 6 Novembre alcuni alunni, delle classi 4^ AL, 4^ A SIA, 4^ BL, 4^ DL, 5^ A AFM, hanno avuto la straordinaria opportunità di partecipare allo spettacolo teatrale “Così è (o mi pare)”, riscrittura virtuale di “Così è (se vi pare)” di Luigi Pirandello, diretto da Elio Germano e proposto dall’AMAT Marche nell’ambito del Progetto “Scuola di Platea”, al quale il nostro Istituto ha aderito tramite la docente referente, prof.ssa Valentina Faragalli. La vicenda ruota intorno al tentativo di conoscere l’identità della signora Ponza, arrivata da poco in una nuova città insieme al signor Ponza e alla signora Frola, un genero e sua suocera. Questi ultimi, però, raccontano versioni diverse della stessa storia che ha come protagonista la donna: è la figlia della signora Frola o la moglie del signor Ponza? Tutti i personaggi sono talmente curiosi e desiderosi di ricercare la verità che, non sapendo più a chi e a cosa credere, si affidano al prefetto affinché chiarisca la situazione e conduca indagini: come in una sorta di inchiesta giudiziaria egli, dunque, convoca, per scoprire quale dei due “imputati” sia davvero il pazzo, la signora Ponza. Quest’ultima dovrebbe dichiarare la propria identità, ma afferma soltanto “Io, per me, sono colei che mi si crede”.
Ognuno di noi indossa, infatti, una maschera e interpreta, spesso inconsapevolmente, un ruolo, come se recitasse nell’immenso teatro della vita: tutti appaiono diversi da ciò che realmente sono. Ognuno può dare una propria interpretazione della realtà che, quasi sempre, non coincide con quella degli altri: chi è il pazzo? dov’è la verità? Tutte le realtà sono soggettivamente vere ma dipendono dalla prospettiva di ciascuno: nessuno ha torto, tutti hanno ragione. Il tema dell’opera teatrale è, dunque, l’impossibilità di giungere a una verità assoluta, poiché essa, di fatto, non esiste. La vicenda si sviluppa in un salotto dell’alta borghesia in stile ottocentesco, caratterizzato, però, da tutti gli strumenti della tecnologia odierna (maxi televisore a schermo piatto, cellulari, PC portatili): uno dei più importanti luoghi di confronto culturale, in cui venivano educati alla società gli intellettuali del tempo, diventa, così, lo spazio di una casa moderna. Questa interazione è simile al rapporto che si crea tra il teatro antico, che, in virtù della sua funzione educativa, sociale, politica e religiosa, stabiliva rapporti reali tra tutti i protagonisti, dentro e fuori la scena, e tale forma di teatro moderno, in cui ogni relazione viene resa virtuale tramite la realtà simulata. Grazie a cuffie e visori i nostri alunni, infatti, si sono trovati non solo all’interno dell’appartamento, ma anche all’interno di uno dei personaggi, il Commendator Laudisi, assente nel copione originale. Proprio a questo personaggio è affidata la risata dissacrante che, nel testo di Pirandello, è propria del personaggio di Lamberto, figlio del Commendatore: quest’ultimo, a un certo punto dello spettacolo, si guarda allo specchio e ciò crea nello spettatore una sorta di sorpresa e di vertigine. Con la visione simultanea, infatti, lo spettatore, al centro della scena, vive un’esperienza unica, cambia la prospettiva e sceglie dove e cosa guardare; nello stesso tempo a mutare è anche il teatro stesso: virtuale, innovativo, moderno e adatto al pubblico di tutte le età! |