“NEGARE ALLE PERSONE I LORO DIRITTI UMANI SIGNIFICA SFIDARE LA LORO STESSA UMANITÀ” Sono passati esattamente 74 anni da quando per la prima volta il mondo, o meglio, la maggior parte di esso ha preso coscienza dell’importanza della tutela dei diritti umani. Il 10 Dicembre del 1948, infatti, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò e proclamò la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (UDHR), un documento tradotto in più di 500 lingue, che riconosce e garantisce i diritti fondamentali a tutti gli uomini in quanto tali, senza alcuna distinzione. È da allora, più precisamente dal 1950, che il 10 Dicembre di ogni anno celebriamo la Giornata Mondiale dei Diritti Umani per ricordare che essi sono universali e inviolabili, che, nel corso della storia, molti hanno combattuto per ottenerli e che, purtroppo, ancora oggi in numerosi Paesi non sono rispettati. In occasione di questa celebrazione sono stati organizzati vari eventi, come quello che si è tenuto a Roma, dedicato al diritto di protesta pacifica. Durante la manifestazione è stata presentata una nuova campagna globale intitolata, appunto, “Proteggo la protesta”: nel 2021, infatti, secondo i dati di Amnesty International, in almeno 67 Paesi sono state promulgate norme che vietano questo diritto fondamentale, garanzia di una società democratica.
Ne sono un esempio tutte quelle realtà in cui il potere poggia sulla discriminazione e sulla sopraffazione degli ultimi: si pensi alle repressioni e alla violazione dei diritti umani delle minoranze in Afghanistan, Etiopia, Myanmar e alle violenze che colpiscono gli uomini e, soprattutto, le donne iraniane. Si pensi al corpo oltraggiato di Giulio Regeni, il giovane ricercatore italiano torturato e ucciso al Cairo nel 2016, probabilmente per mano di agenti dei servizi segreti perché ritenuto una spia: esso ricorda al mondo che i diritti umani devono essere inalienabili mentre, invece, detenzioni, violenze, maltrattamenti, ingiustizie sono la realtà quotidiana in Egitto. Si pensi alle persone che ogni giorno sbarcano sulle coste del nostro Paese, dal Medio Oriente e dall’Africa, che fuggono nella speranza di trovare un posto migliore e una vita più libera e sicura, degna di essere vissuta, e che sono costrette ad attraversare un mare pieno di insidie: migliaia di rifugiati e di migranti muoiono e molti subiscono gravi violazioni dei diritti umani durante tali viaggi irregolari. Noi, però, chiusi in una abulica indifferenza, dall’alto delle nostre vite agiate e ricche di benessere, ci permettiamo di non comprendere la sofferenza di questi poveri umani ma, anzi, ci arroghiamo il diritto, per nulla umano, di guardare dall’altra parte. I diritti umani, principi universali, inviolabili, inalienabili dell’umanità, hanno un valore inestimabile e un’importanza fondamentale: ognuno, dunque, ha l’obbligo di promuoverli e difenderli, affinché questi vengano rispettati e sempre più persone nel mondo possano goderne. Nostro è il compito di creare ambienti in cui tutti diritti siano rispettati e la dignità degli esseri umani venga tutelata: tanto, quindi, dipende da noi e dalle nostre azioni quotidiane. “Negare alle persone i loro diritti umani significa sfidare la loro stessa umanità e quando a un uomo è negato il diritto di vivere la vita in cui crede, questi non ha altra scelta che diventare un fuorilegge”. (Nelson Mandela) |