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Gandhi, 75 anni fa il suo assassinio
Scritto da Flavia Amadio, Martina Mancinelli, Chiara Schiavi - Redazione Blog   
martedì 14 febbraio 2023

“LA NONVIOLENZA È L’ARMA DEI FORTI”

 Era il 30 gennaio del 1948. In questo giorno veniva uccisa una tra le figure più significative per la lotta all’indipendenza dell’India: Gandhi, detto il Mahatma, la “Grande Anima”.

A 75 anni dalla morte lo ricordiamo come colui che si adoperò per la pace, per i diritti e per la libertà del suo popolo, diventando “il padre della nazione”, il paladino della non-violenza che riuscì a piegare l'impero britannico. Gandhi, infatti, dopo aver studiato giurisprudenza, divenne leader politico dell’India, che, all'epoca, era una colonia inglese suddivisa in principati; in pochi anni avviò un'azione di resistenza, non violenta, contro il potere britannico, eliminando ogni forma di cooperazione con la Corona. Gandhi divenne, così, il simbolo del movimento pacifista mondiale e della lotta per l'indipendenza indiana, dimostrando come la forza di un unico uomo potesse diventare la forza di un intero popolo. Predicando la non-violenza e sognando una convivenza pacifica fratutti, ha lottato per l’indipendenza e si è fatto portavoce delle richieste della popolazione più svantaggiata.

Gandhi fu ucciso nel 1948 a Nuova Delhi da un fanatico induista, che ritenne Gandhi responsabile dell'indebolimento dell'India: il suo assassino è riuscito, in tal modo, nell’intento di rimuovere fisicamente la figura del leader indiano, giudicata pericolosa per la politica del paese, ma, involontariamente, ha contribuito a cristallizzare per sempre il suo mito. La morte di Gandhi ha avuto, infatti, un impatto fortissimo in tutto il mondo, dato che la tragicità dell’evento ha portato, inevitabilmente, all’esaltazione del suo pensiero e della sua figura come “martire della nazione”.

Nonostante ciò al giorno d’oggi, purtroppo, i suoi ideali vengono ripresi e seguiti soltanto in parte: nel mondo, infatti, incontriamo ancora situazioni in cui si preferisce, al dialogo e al confronto, l'uso della violenza che, però, porta solo ad altra violenza. Pertanto gli unici strumenti utili e necessari a tutti gli uomini per il raggiungimento della giustizia sono semplicemente la pace, il rispetto e la non-violenza, perché essa è l'unica vera e potente “arma dei forti”.

 

 
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