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mercoledì 13 giugno 2012 |
Alessandro Ribeca, da scrittore, torna nella scuola dove è stato studente. Sabato 11 marzo 2011 si è svolto presso l’Istituto Tecnico Commerciale “Augusto Capriotti” l’incontro con Alessandro Ribeca, autore del romanzo “La luce nei tuoi occhi”. Gli studenti delle classi III B M, IV A M e IV B M, accompagnati dalle rispettive insegnanti R. Di Teodoro e D. Tranquilli, hanno incontrato un giovane autore, emozionato di ritrovarsi nella stessa scuola frequentata diciotto anni fa. Il dirigente scolastico, prof.ssa Elisa Vita, si è complimentata con l’autore che ha saputo mettere a frutto gli insegnamenti ricevuti durante il percorso scolastico per riuscire a realizzare il suo sogno di scrittore. Alessandro Ribeca, simpatico e disinvolto, è subito riuscito a catturare l’attenzione dei ragazzi con argomenti vicini alle problematiche adolescenziali. L’autore ha esordito parlando dell’importanza della lettura che permette di osservare in modo critico la realtà e di allargare gli orizzonti umani e culturali di ognuno.
L’incontro con gli studenti, che hanno letto il libro e hanno posto all’autore varie domande, è stato occasione per riflettere sul rapporto tra giovani ed educatori sia in ambito famigliare sia in ambito istituzionale. Il buon educatore è colui che non condiziona il ragazzo, ma che lo guida ad operare scelte autonome e a trovare la verità dentro di sé. “….quando entri in una stanza buia, non riesci a vedere gli oggetti che vi sono dentro, ma anche se non li vedi gli oggetti sono lì. All’improvviso arriva un uomo che ha una candela in mano e ti si mette a fianco. Tu inizi a intravedere una sedia, il tavolo, un’altra sedia…. Quell’uomo ti ha solo portato un po’ di luce. Non ha cambiato la realtà, te l’ha solo resa più chiara. In base alla posizione degli oggetti tu inizi a camminare. E’ la posizione degli oggetti che determina il tuo cammino.” (cap. 61) A tale proposito, l’autore ha chiarito la distinzione fra “programmare” e “progettare” la propria vita: il destino di ognuno è un “mistero” e non è possibile programmare con minuzia il futuro, anche se è necessario che ognuno abbia un progetto sostanziale da realizzare. Per il giovane Ribeca questo è il primo romanzo, ma egli ne ha già in cantiere un secondo, un romanzo breve, in cui affronta il complesso mondo dei giovani e dei rapporti interpersonali. |
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