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Italia-Lituania, due realtà a confronto
Scritto da Alice Galasso   
giovedì 13 giugno 2013

 Pubblichiamo le riflessioni di una studentessa che ha partecipato, con la classe III B linguistico, allo scambio con il Kauno Maironio gimnazija di Kaunas (Lituania) organizzato dal nostro Istituto dal 07 al 14 maggio 2013.

Kaunas, Lituania. Mi trovo in un caffè del centro quando, tra accenti Nord-Est europei, sento nell'aria qualcosa di italiano. Noto allora un ragazzo dal sorriso smagliante e i tratti mediterranei. Decido di avvicinarmi e dopo la sua iniziale sorpresa ci presentiamo: lui Daniele, di Bari, 34 anni e tanti progetti per il futuro. Com'è piccolo il mondo! E' sempre di conforto incontrare un nostro compatriota in luoghi "inesplorati" come la Lituania.

"Sto partecipando al progetto Leonardo - racconta - è uno stage lavorativo all'estero per laureandi che dura da qualche mese a un anno circa. Viaggio da queste parti da circa 3 mesi, avendo a che fare con il marketing per una partnership internazionale di occhiali da sole. Intanto sto facendo nuove esperienze, conoscendo gente, me la cavo con l'inglese e spero che un giorno mi prenderanno davvero..".

"Pensa un po' - aggiunge poco dopo - sono dovuto arrivare fin qui sul Mar Baltico per trovare un'opportunità di lavoro! Bisogna fuggire dall'Italia.. Quel Paese non offre nulla a noi giovani!".
Il tono delle sue parole era apparentemente scherzoso, probabilmente influenzato dalla naturale giovialità tipica della gente del Sud, ma in realtà connotava un serio incitamento.

Riflettendoci bene, Daniele non rappresenta ogni ragazzo italiano desideroso di allargare i propri orizzonti, sorpassando le frontiere nazionali? O il prototipo di chi è stufo di questa situazione che non dà alcuna possibilità di emergere alle giovani menti?
Di quest'ultime ne abbiamo a volontà, di grandi idee ancor più. Perché dunque veniamo sorpassati da piccoli Paesi baltici sconosciuti al Mondo?

La Lituania è uscita dall'Unione Sovietica da appena vent'anni - ricordiamo che era sotto un regime totalitario! - eppure non vi ho trovato chiese devastate, manifesti militari, vie di comunicazione scomode e in rovina. Al contrario ho notato con entusiasmo una moltitudine di edifici pubblici in costruzione e grandiose opere architettoniche di arte contemporanea sulla strada principale per Vilnius.

Inoltre il sistema di trasporti è efficiente in ogni parte della città ad ogni ora: i pullman, nuovi di zecca, sono dotati di apparecchiature all'avanguardia - tra cui uno schermo digitale in grado di localizzare le varie fermate a seconda del percorso.
Anche le linee ferroviarie stanno al passo con i tempi: oltre a permettere comodi e rapidi spostamenti, offrono la possibilità di navigare liberamente e gratuitamente in Internet attraverso la rete del treno.

Così, seduta in totale relax sulla mia poltrona, contemplo i paesaggi suggestivi della campagna lituana: tra le vaste pianure incontaminate intravedo a debita distanza l'una dall'altra minuscole dimore in legno dai colori vivaci, mentre piccoli laghi riflettono le ombre delle betulle.

Verde è l'aggettivo che meglio rende l'immagine di questo Paese: il reciclaggio dei rifiuti è una pratica comunissima, i parchi sparsi ovunque, la pulizia delle strade e degli spazi pubblici esemplare. Ciò denota una particolare sensibilità da parte dei cittadini e una cultura all'insegna del rispetto dell'ambiente.

Ho notato con stupore la moltitudine di turisti stranieri non solo durante le giornate feriali, ma anche la sera. Non si parla di Roma con il celebre Colosseo, i grandi palazzi rinascimentali e il suo vastissimo patrimonio artistico-culturale, ma si tratta di Vilnius, una città che ha saputo sfruttare intelligentemente le sue risorse, benché modeste, attraverso una cura attenta e scrupolosa su ogni aspetto.

L'Italia è stupenda, un puntino sul planisfero che racchiude in sé bellezze dal valore inestimabile, ma è macchiata da gravi piaghe. All'estero "Italia" è sinonimo di malavita, ignoranza, sporcizia, degrado, arretratezza...
E non risolveremo mai la nostra situazione progettando grandi opere ultratecnologiche per metterci allo stesso livello dei potenti America e Germania, tentativi vani.

Guardiamo più in basso: piccoli Paesi stanno emergendo coraggiosamente a livello internazionale, uscendo dalle antiche convenzioni e regimi. Perché dunque non prendere parte a questo processo inarrestabile di rinnovamento? Non possiamo ignorare il cambiamento che è in corso.

Partecipiamo anche noi!

 
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