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L’Arma e la cultura della legalità
Scritto da Giuditta Castelli   
martedì 10 marzo 2009

IL CAPITANO VACCARINI INCONTRA GLI STUDENTI DEL “CAPRIOTTI”

 Il Comandante della Compagnia dell’Arma dei Carabinieri di San Benedetto del Tronto Capitano Giancarlo Vaccarini, accompagnato dal Comandante della Stazione di Porto D’Ascoli Maresciallo Antonio Di Mascio, ha incontrato giovedì 5 marzo nell’Aula Magna dell’Istituto  Superiore “A. Capriotti”di San Benedetto del Tronto gli studenti del 3° e 4° anno, per parlare della “Cultura della legalità” e dell’importante ruolo svolto dall’Arma dei Carabinieri per la sicurezza dei cittadini.
Dopo la proiezione del video che racconta l’Arma, dalle origini all’impegno profuso nei diversi ambiti istituzionali e sociali, il Capitano ha parlato di valori, quei valori che l’Arma esprime e che sono gli stessi che debbono  accomunare  tutti i cittadini: senso di responsabilità, rispetto delle regole. Compito dell’Arma, ha puntualizzato, è la “sicurezza dei cittadini dinanzi al crimine”, e non certo quello di sedare risse dinanzi a pub e discoteche, o fermare scorribande in motorino  di adolescenti irresponsabili. “Aiutateci a dare sicurezza vestendo un comportamento responsabile”: è questo l’appello rivolto ai ragazzi visibilmente attratti dall’autorevolezza e dall’umanità emanata dal loro interlocutore. Del resto la cultura della legalità non si inventa. Proprio perché le norme della civile convivenza, il rispetto della Legge, la tutela della salute e sicurezza propria e degli altri, debbono essere interiorizzate nel vissuto del ragazzo. Importante è, quindi, il ruolo della famiglia e della scuola nel creare e vivere la cultura della legalità. Il momento più “forte” dell’intervento del Capitano è stato quando ha parlato del valore dell’amicizia.

Un tema molto sentito dagli adolescenti ma che spesso crea equivoci. Amico è colui che non assume e non ti spinge ad assumere comportamenti “dannosi” (vedi nella guida di autoveicoli sotto l’effetto dell’alcool o delle droghe). Non è  certamente amico colui che va solo alla ricerca di alleati per giustificare il suo comportamento sbagliato e ti trascina in azioni che neppure la tua coscienza ben educata accetterebbe in altri contesti: allontanati. E’ questa la sintesi del sentito intervento del Capitano, il quale non ha voluto dare cifre, ma solo richiamare i fenomeni sociali più emergenti che coinvolgono gli adolescenti in questi giorni: dal bullismo, agli stupri, alle nuove droghe, agli incidenti causati dalla guida spericolata e sotto gli effetti delle droghe; il dramma interiore vissuto dagli stessi uomini delle Forze dell’ordine quando sono costretti di notte a suonare alle porte delle famiglie per dare la triste notizia, per indicare la via della legalità come la sola percorribile per prevenire il disagio giovanile e salvaguardare la vita degli adolescenti e della società.  Alla domanda specifica di uno studente sul tema della legalità o meno degli “spinelli”, ha replicato che molto spesso le informazioni che circolano non sono veritiere, infatti chi viene preso con gli “spinelli” non è immune da conseguenze che, a seconda dei casi, possono essere amministrative o penali. Ha così tracciato tutto il percorso “restrittivo” teso al recupero di chi fa uso di spinelli e spiegato che il solo “donare” ad un amico uno spinello si configura come “spaccio” e quindi attiva un procedimento giudiziario. Tuttavia al di là del “potere coercitivo” utilizzato dalle forze dell’ordine, è bene che i ragazzi abbiano coscienza che tali azioni punitive o restrittive in caso di violazione delle norme, o di semplice controllo dei documenti o del livello di alcool assunto,  hanno lo scopo di prevenire il “peggio” e di salvaguardare la loro stessa vita. E’ questo il messaggio di “cultura della legalità” che il Capitano  ha voluto lasciare ai ragazzi e che il dirigente scolastico Elisa Vita ha così commentato a conclusione della conferenza: “Ringrazio il Capitano Vaccarini per la sua disponibilità e per la puntualità con cui ha illustrato argomenti fondamentali per la formazione dei giovani. Il rispetto delle regole, l’amicizia, la solidarietà, l’educazione alla legalità sono stati l’essenza del messaggio trasmesso. A questi valori i nostri studenti dovranno improntare il loro stile di vita”. L’incontro rientra nel progetto concordato tra Prefettura di Ascoli Piceno e  Ufficio Scolastico Provinciale di intervento congiunto tra le forze dell’ordine in tema di Cultura della legalità nelle scuole, recepito dall’ITC “A. Capriotti” nell’ambito dell’area specifica di Educazione  alla Legalità coordinata dal professore Massimo Scarponi.

 
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