Un incontro con il Tenenete Di Lena e il Maresciallo Angelici all’ITC Norme sempre più dure per le violazioni al Codice della strada, sanzioni amministrative e accessori: sequestro dei mezzi, patenti a punti e sospensione delle patenti; procedimenti penali, tutto chiaramente illustrato, anche con supporto DVD, martedì 5 maggio nell’Aula Magna dell’Istituto “Capriotti dal Tenente Massimo Di Lena e dal Maresciallo Giovanni Angelini della Compagnia dei Carabinieri di San Benedetto del Tronto. I casi di violazione affrontati riguardano bici, ciclomotori, auto: il secondo passeggero e l’uso del casco, mezzi omologati alla maggiore età, guida sotto l’uso di sostanze stupefacenti ed alcool ai sensi degli artt. 186 - 187; uso del telefonino e delle cuffie sonore, delle cinture di sicurezza. Anche i conducenti di biciclette dovranno rispettare il Codice della strada e, in caso di violazioni (vedi l’uso del telefonino e delle cuffie sonore), saranno soggetti alle medesime sanzioni. Una lezione vera e propria, diretta a un pubblico attento, interattivo e pronto a porre domande, a volte provocatorie, proprie del pensiero adolescenziale in “maturazione” per il quale ciò che è “giusto” appare di gran lunga superiore a ciò che è “legale”.
Fra le domande: “Ma le sembrano giuste?” riferendosi alle “sanzioni” descritte. E ancora: “Non le sembrano esagerate?” e nel caso specifico dell’uso delle cuffie sonore (una vera moda fra gli adolescenti e non solo): “e se le cuffie sono spente?”, quasi a voler suggerire: “una scappatoia c’è”. Puntuale l’intervento del Tenente Di Lena che ha chiarito che non è compito dei tutori dell’ordine stabilire se le cuffie sono o non sono accese al momento del controllo, l’eventuale infrazione dovrà essere dimostrata in sede giudiziale . Gli studenti hanno successivamente chiesto chiarimenti sull’uso obbligatorio del casco e sulle relative sanzioni. Il Maresciallo Angelici, facendo riferimento agli oltre 300 incidenti con ciclomotori che si registrano in un anno nel nostro territorio, ha così concluso: Si porta il casco non per evitare la sanzione ma perché salva la vita. Il vivace dialogo con i ragazzi ha determinato il successo dell’interessante iniziativa che ha visto Scuola e Arma dei Carabinieri alleati in un progetto formativo di prevenzione nell’ambito dell’Educazione alla Legalità. Infatti, si fa veramente formazione quando c’è l’interiorizzazione della norma da parte del ragazzo, dunque, obiettivo raggiunto. |