ISTITUTO D'ISTRUZIONE SUPERIORE - AUGUSTO CAPRIOTTI
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Progetto accoglienza
Scritto da Giuditta Castelli   
venerdì 25 settembre 2009

Il Piceno, un laboratorio didattico in una politica scolastica di “accoglienza” e di “sensibilizzazione alla salvaguardia del proprio territorio”.

 

 Negli occhi dei nostri ragazzi c’è il mondo, nei loro sogni non ci sono limiti spaziali. Internet è la globalizzazione, l'abbattimento di ogni confine. I progetti Comenius rappresentano tappe importanti per la formazione di una mentalità europea. Ma quanti ragazzi conoscono il proprio territorio? Quanti ne conoscono la bellezza, la vocazione produttiva, la storia e la cultura? Come si può essere “altri” senza essere prima se stessi. Il Piceno è un immenso laboratorio di “conoscenza”, soprattutto della propria identità. Imparare ad ascoltarne i rumori e i suoni, calpestarne i sentieri imparando a guardarsi intorno: tutto questo significa crescere come identità e una identità ha sempre radici profonde. Vivere in sintonia con il proprio territorio non solo attraverso l’osservazione e la contemplazione ma anche attraverso attività ludiche e sportive, significa riappropriarsi di se stessi e, per i docenti, sostenere la sensibilità “ambientalista” che non si crea dal nulla ma va sollecitata e guidata nella graduale crescita della personalità dei ragazzi. Se si ama il proprio territorio si impara ad amare se stessi e, in una dimensione più ampia di “accoglienza”, significa donarsi  agli altri attraverso il “vissuto partecipato” delle proprie radici, anche spaziali.

E' su riflessioni didattiche ed educative profonde che è nato il Progetto “Attività scolastica in ambiente naturale” quale “progetto accoglienza”  dei docenti di Educazione fisica (Giancarlo Cesari, Adele Costantini, Lucio Emidi, Fiammetta Silvi) dell’ITC – Liceo Linguistico “A. Capriotti” coadiuvati dai professori quali accompagnatori:  Maurizio Allevi, Alfonsa Di Simone Perricone, Elena Mandolini, che ha portato 191 alunni delle classi prime il 19 e il 21 settembre alla scoperta dei nostri monti Sibillini. Un programma ricco di attività formative in ambiente naturale quale il Laboratorio “Impariamo a conoscersi” dove gli alunni si sono intervistati e successivamente presentati al gruppo e il Laboratorio “Impariamo a imparare: attività ludica sulle capacità di attenzione, memorizzazione e orientamento” in località Madonna dell’Ambro. Grazie anche al ruolo svolto dalle guide del Centro di Educazione Ambientale “Fillide” di Amandola, i ragazzi hanno potuto conoscere il centro storico di Montemonaco, il suggestivo Museo di Arte Sacra,  le gole dell’Infernaccio all’eremo di S. Leonardo, la località Madonna dell’Ambro, il Parco dei monti Sibillini dove ancora risuonano i versi di Luigi Pulci (1432 – 1484): “Così vo’ discoprendo a poco a poco/ Ch’io sono stato al Monte di Sibilla/ Che mi pareva alcun tempo un bel gioco:/ Ancor resta nel cor qualche scintilla/ Di riveder le tanto incantate acque,/ Dove già l’ascolan Cecco mi piacque/ ".

 
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