“Il giovane favoloso” è un film diretto da Mario Martone uscito nelle sale quest’anno e narra della controversa e sofferta vita del grande poeta marchigiano Giacomo Leopardi. Il film ripercorre tutte le principali tappe della sua esistenza e si può dividere in diversi filoni: il primo è strettamente legato alla giovinezza del poeta fino alla sua maggiore età, caratterizzata da quello che lui chiama “unico divertimento”, lo studio; dal severo, ma ingenuo amore di suo padre e dalla freddezza di sua madre, che lo portano ad avere una vita emarginata, solitaria e sofferente, alleviata solamente dall’affetto dei suoi due fratelli. La svolta avviene con l’incontro dell’intellettuale Pietro Giordani, il primo ad apprezzare le sue opere e a convincerlo a viaggiare per l’Italia. A Firenze incontrerà, poi, Antonio Ranieri, che diventerà il suo migliore amico e lo accompagnerà fino alla morte. Il film, della durata di poco più di due ore, non si limita a raccontare la vita di Leopardi in modo passivo, ma ha lo scopo, ben più profondo, di far capire la genialità del poeta.
La gobba eccessivamente pronunciata, la solitudine, le situazioni in cui il poeta sembra insicuro e spaventato, non fanno semplicemente da cornice alla trama, anzi, sono la parte principale. Il regista vuole far capire quanto Leopardi sia stato una essere umano più che un poeta, più di quanto non lo sia mai stato nessun altro. A completare tutto questo è stata la straordinaria interpretazione dell’attore Elio Germano, sceso nel suo ruolo in ogni espressione, movimento e testo recitato. Sicuramente il film potrebbe risultare a tratti noioso, in quanto la vita di Leopardi non offre grandi colpi di scena o situazioni di suspense, ma proprio questa tranquillità e questa “pace malinconica” sono le uniche strade per comprendere appieno la complessa interiorità di Leopardi. |