ISTITUTO D'ISTRUZIONE SUPERIORE - AUGUSTO CAPRIOTTI
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Da rifiuto a risorsa
Scritto da prof.ssa Silvana Vena   
martedì 02 dicembre 2014
 Martedì 25 novembre, le classi 1AL e 2AL, accompagnati dai docenti Vena, Di Simone e Marziali, hanno effettuato una visita guidata al centro di recupero e stoccaggio dei rifiuti della Picenambiente S.p.a. di Spinetoli. E’ stata sicuramente un’esperienza positiva per gli alunni, i quali hanno ascoltato con molta attenzione la guida che illustrava loro le varie fasi di lavorazione del centro, hanno fatto diverse domande  e soddisfatto le loro curiosità, hanno visto le varie tipologie di rifiuti: cubi enormi di carta, cartone e lattine compressi, cumuli di materiali vetrosi, plastiche di vario genere che si muovevano su un nastro trasportatore, tutti materiali  pronti per essere inviati ai centri di riutilizzo.

I nostri rifiuti entrano nel centro di recupero in condizioni impresentabili, escono per essere trasformati nelle apposite sedi e ritornano nelle nostre case sotto forma di lucide caffettiere, riviste, caldi pile o altri oggetti. Una montagna di rifiuti può diventare una montagna di risorse. La raccolta differenziata dei rifiuti è una delle buone pratiche per il risparmio energetico e quindi per la riduzione dell’inquinamento ambientale. Si sa ormai che l’effetto serra sta aumentando a ritmo veloce con il conseguente aumento della temperatura della Terra. Gli esperti dicono che in futuro la situazione può essere irreversibile. I rifiuti aumentano sempre di più, perciò se non aumenta di pari passo la raccolta differenziata finiremo per essere sommersi dai nostri stessi rifiuti.
Con la differenzazione dei vari materiali si evita lo spreco del suolo da destinare alle discariche, viene tutelato di più l’ambiente naturale, si riduce il consumo energetico per la produzione di manufatti, perché un conto è partire dalla materia prima (petrolio per le plastiche, bauxite per l’alluminio, ecc.), un conto è riconvertire oggetti formati già da plastica o alluminio. Col risparmio energetico viene ridotto l’utilizzo dei combustibili fossili e di conseguenza si riduce l’immissione in atmosfera di anidride carbonica, principale gas serra.

Questo, naturalmente, è solo uno dei modi per ridurre l’aumento di temperatura della Terra. L’ultimo rapporto del 2 novembre, sul riscaldamento globale, approvato dal gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC – Intergovernmental Panel on climate Change) è stato veramente inquietante. E’ uno dei più duri prodotti fino a oggi. Per evitare i cambiamenti irreversibili, entro il 2100 si dovranno abbandonare completamente i combustibili fossili. Questa riduzione è necessaria per contenere entro i 2 gradi l’aumento di temperatura della Terra nel corso dei prossimi decenni. Se ciò non avverrà, dice il rapporto, le continue emissioni dei gas serra causeranno un ulteriore riscaldamento  con cambiamenti di lunga durata, aumentando il rischio di importanti e irreversibili conseguenze per l’umanità e gli ecosistemi.

I segni sono già visibili come l’innalzamento del livello dei mari, gli oceani più acidi e più caldi, lo scioglimento dei ghiacciai, le minori rese dei campi in diversi Paesi del mondo, le ondate di calore, gli eventi meteorologici estremi come piogge torrenziali ed uragani più frequenti e intensi. Bisognerebbe cambiare modello di sviluppo a cominciare da una forte riduzione e poi dall’abbandono dei combustibili fossili che adesso sono alla base del sistema energetico globale. E’ questione di volontà. Ma troppi interessi economici ci stanno dietro. Maledetti interessi che non tengono conto dei danni sull’ambiente, sugli animali, sulle persone! I delegati dei paesi esportatori di fonti fossili, tra cui Arabia Saudita e Bolivia, sono riusciti anche ad eliminare alcuni paragrafi molto duri dal documento finale.

Le soluzioni per raggiungere gli obiettivi fissati ci sono: abbandonare l’uso dei combustibili fossili o sviluppare tecnologie adatte a sequestrare l’anidride carbonica. Ma visto che queste ultime non sono state convincenti, l’unica soluzione sembra essere l’utilizzo di energie rinnovabili o a basse emissioni inquinanti. Secondo l’IPCC, gli scienziati sono certi al 95% che l’aumento dei gas serra, dovuto all’utilizzo dei combustibili fossili e alla deforestazione, sia la principale causa del riscaldamento globale. Speriamo che i potenti del mondo possano trovare presto un accordo risolutivo. Intanto noi facciamo la nostra parte di cittadini consapevoli con i nostri comportamenti virtuosi ed educhiamo i nostri alunni verso il rispetto dell’ambiente sollecitandoli ad effettuare anche all’interno dell’Istituto una corretta  raccolta differenziata. Il Pianeta che abbiamo a disposizione è uno solo. Lo abbiamo ereditato dai nostri genitori e lo dobbiamo lasciare in eredità ai nostri figli nelle migliori condizioni.
 
 
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