Augusto Capriotti nacque ad Offida (AP), il 28 gennaio 1920, si laureò in Agraria all’Università di Perugia nel 1945, iniziò come assistente del prof. Castelli, alla facoltà di Microbiologia Agraria, la carriera di ricercatore. La sua formazione scientifica, successivamente, si arricchì per la lunga frequenza presso Istituti di ricerca stranieri d'alta qualificazione in Olanda, Belgio, Svezia, Finlandia, Danimarca, Florida e culminò con una stretta collaborazione con il premio Nobel Selman A. Waksman, studioso di antibiotici, nei laboratori della Rutgers University.
La sua attività scientifica, tutta contraddistinta da una vivissima curiosità d’indagatore, toccò una vasta gamma di settori della microbiologia. Dal novembre del 1964 assunse l’incarico di Professore della cattedra di Microbiologia Agraria all’Università di Sassari. Il profilo umano di Capriotti è meno immediato di quello scientifico; nonostante fosse diventato un’autorità internazionale nel campo dei lieviti, era persona veramente schiva, umile, molto lontana dalla figura del Maestro “barone” inaccessibile, più comune allora che oggi, ma pur sempre presente nel mondo accademico.
A San Benedetto del Tronto avrebbe voluto fondare un Istituto di Microbiologia delle acque marine, all’avanguardia, con apparecchiature fornite dal C.N.R.
Il Professor Capriotti morì, in un incidente stradale al crepuscolo del 10 aprile 1970, durante il viaggio verso Olbia per prendere il traghetto per Civitavecchia e proseguire verso San Benedetto, dove era atteso, per alcune ricerche sulla Microbiologia delle acque marine. Il suo lavoro è documentato da 87 pubblicazioni.
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