Il problema ecologico e la conoscenza delle innovazioni per la tutela e il recupero ambientale rivestono una particolare interesse per la Comunità scolastica del Capriotti, soprattutto grazie all’impegno e alle competenze  del professore Giuseppe Cappelli docente di Scienza della materia e geologo, autore di  saggi didattici e della professoressa Silvana Vena docente di Scienza della natura. In tutte le iniziative proposte, fondamentale è stato il supporto tecnico dell’Assistente Daniele Spina (audio, suono, video, redazione testi e pagine web).

I due docenti fanno vivere ai ragazzi esperienze indimenticabili e di grande valenza formativa quali, non ultima, quella del 19 e 20 aprile che ha visto le classi prime (A del Liceo Linguistico e C dell’Tecnico Commerciale ), toccare con mano quello che la WTERT -Waste-to-Energy Research and Technology Council ha definito come il migliore termovalorizzatore del mondo: quello di Brescia.

Si tratta di uno degli impianti più avanzati in Europa, che produce energia sufficiente a soddisfare le necessità di alcune decine di migliaia di abitanti ed è ubicato a circa 300 metri dalle zone residenziali urbane. Un termovalorizzatore è, di fatto, un inceneritore di rifiuti in grado di sfruttare il contenuto calorico dei rifiuti stessi per generare calore, riscaldare acqua ed infine produrre energia elettrica. Si distingue quindi dai vecchi inceneritori che si limitavano alla termodistruzione dei rifiuti senza produrre energia.

“L'impiego dei termovalorizzatori sembra essere una via di uscita dal problema delle discariche ormai stracolme, e sono molto meno inquinanti rispetto ai vecchi inceneritori.” E  comunque, chiarisce il prof. Cappelli, “l’impianto bresciano ha ottenuto ottimi risultati non solo rispetto a salubrità e sicurezza dell’impianto, alla sua efficienza energetica e alla sua gestione, ma anche rispetto alla complessiva gestione del ciclo dei rifiuti, a monte e a valle del termovalorizzatore”.

Le due giornate di studio hanno permesso ai ragazzi di prendere atto della funzionalità dell’ impianto, di porre l’attenzione anche sui vari percorsi alternativi del recupero ambientale quali quello del riciclaggio per eliminare l'emissione di diossine nei fumi di scarico dispersi nell'atmosfera circostante, di studiare gli aspetti scientifici che sono alla base delle proposte degli impianti di smaltimento.

Per altre foto, clicca qui.