Scritto da Massimo Scarponi
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martedì 06 dicembre 2011 |
Elegia all’Aquila Volavi in alto, padrona dell’aria e delle vette appenniniche, amata e temuta forza della natura Ora, colpita, sei qui che ti dibatti invano Tra la polvere impastata di sangue Abbandonata nel tuo silenzio Che ci accusa Non ci trafiggere col tuo occhio di dolore Siamo solo piccole creature terrestri Senza più voce, senza più anima Non ci chiedere Il tremendo gesto di piètà il colpo di grazia che ti salva e ci condanna Restiamo soli aridi e impotenti Nel silenzio agghiacciante. Massimo Scarponi subito dopo la passeggiata all’Aquila del 3/12/2011
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