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Giornata Mondiale e Mese per la Sicurezza in rete
Scritto da Alessandro Carlini, Marco De Baptistis, Jasmine Flammini – Redazione Blog   
lunedì 21 febbraio 2022
TOGETHER FOR A BETTER INTERNET

 

L’8 Febbraio, come ogni anno, in oltre 100 Paesi del Mondo si è celebrata la “Giornata Mondiale per la Sicurezza in rete”.

Il Safer Internet Day, designato dalla Commissione Europea e giunto alla sua diciannovesima edizione, ha come obiettivo quello di sensibilizzare al corretto utilizzo di Internet, risorsa preziosissima al giorno d’oggi, ma altrettanto insidiosa. Temi delicati quelli trattati: tutela dei minori, cyberbullismo, identità digitale, social network. L’iniziativa ha lo scopo di promuovere l’adozione di comportamenti mirati a rendere il web un luogo migliore e più sicuro per adulti, adolescenti e soprattutto bambini.

Da martedì 8 fino al 28 febbraio 2022 si celebra, inoltre, in Italia, la sesta edizione del Mese della Sicurezza in rete, un’ulteriore occasione di riflessione sull’uso consapevole del web e sul ruolo attivo e responsabile di ciascuno: il motto di quest’anno è infatti “la rete siamo noi”.

L’accesso digitale espone principalmente bambini e adolescenti a una serie di rischi, tra cui visione di contenuti pregiudizievoli per la crescita, uso improprio delle loro informazioni, cyberbullismo, sfruttamento sessuale. Alcuni progressi sono stati compiuti ma è necessario realizzare sforzi maggiori per proteggere i minori dal mondo digitale: l’Unicef, in particolar modo, chiede ai governi, alle organizzazioni internazionali e al settore privato di inserire i più piccoli al centro della politica digitale. La rete è un parco giochi: seppur ricco di contenuti divertenti e positivi, non è possibile visitare tutte le attrazioni.

È necessario, dunque, proteggere i dati dei minorenni da un uso improprio, insegnare ai bambini come difendersi dalle minacce alla propria privacy, vigilare sulla tecnologia digitale che, in alcuni casi, permette e nasconde la diffusione di materiale pedopornografico e il traffico illecito di minori, sviluppare norme che regolarizzino il web, investire maggiormente sulla sicurezza e sulla alfabetizzazione informatica, educare alla cittadinanza digitale.

Fondamentale in questo il ruolo della scuola: può, infatti, aiutare gli studenti ad affrontare una eccezionale disponibilità di informazioni e tecnologie con spirito critico e responsabilità in modo tale che i ragazzi sappiano sfruttare al massimo le potenzialità della tecnologia in termini di partecipazione, creatività, socialità, conoscenza, riducendo al minimo gli aspetti negativi.

Molto importante è, inoltre, la diffusione dell’identità digitale che, associata in maniera univoca ad ogni cittadino, permette di tracciare e identificare qualsiasi utente navighi in rete, anche sui social network, rendendo Internet un luogo protetto poiché privo di profili falsi e, per questo, meno esposto a rischi e truffe di qualsiasi genere. Si pensi che queste ultime in Italia nel 2020 sono quasi raddoppiate rispetto all’anno precedente, raggiungendo un numero pari a 95 mila casi; nel 2021 sono ulteriormente aumentate del 27% (prevalentemente si tratta di phishing, smishing, vishing).

Sicuramente anche un accesso limitato alla rete potrebbe proteggere dalle insidie: non solo. Bambini e adolescenti sarebbero, in tal modo, meno dipendenti dai dispositivi elettronici e acquisirebbero di nuovo l’abitudine di svolgere attività e giochi reali, capaci di stimolare creatività e manualità.

A tal proposito per tutti potrebbe essere significativa la possibilità di recuperare parte della socialità: si parla, ad esempio, di diritto alla disconnessione per ogni lavoratore al fine di evitare i rischi derivanti da un utilizzo inappropriato e prolungato della strumentazione tecnologica e i suoi effetti sull’equilibrio vita-lavoro.

Internet, dunque, è sicuramente una risorsa fondamentale che, però non deve allontanarci dalla realtà: è solo un supporto, un ausilio e non il centro delle nostre giornate. Afferma, infatti, Antonio Spadaro: “La sfida non deve essere soltanto come ‘usare’ bene la rete, ma come ‘vivere’ bene al tempo della rete”.

 
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