Qui di seguito pubblichiamo la lettera scritta da un’alunna portoghese partecipe al progetto comenius Pluralia, lettera inviata alla sua corrispondente nostra alunna. La ragazza portoghese ha la mamma di origine italiana che sicuramente l’ha aiutata nella stesura della lettera, ciononostante la stessa presenta errori e imprecisioni, ma per il suo contenuto e le sua spontaneità, vogliamo riportarla cosi come è stata scritta: con il cuore. Cari tutti della famiglia ………, Italia….. Chi non vorrebbe entrare nell’avventura di viaggiare in un paese straniero dove nessuno parla la nostra lingua, a casa di qualcuno su chi non sa nulla, che è stato scelto per rimanere con noi, sì, chi non vorrebbe? Sì, io ho avuto questa opportunità, l’opportunità che, al mio pensiero, è unica della vita di qualcuno, e io ho avuto la fortuna. E così è andata: il 4 Ottobre ero in aereo in rotta verso l’Italia con due insegnanti e una ragazza della mia scuola. Non si può dire che conoscevo bene tutti loro perché sarebbe bugia, conoscevo solo di vista, non avendo un bel rapporto con nessuno di essi. Quando mi hanno parlato di questo progetto ho trovato molto interessante andare all’estero per rimanere a casa di una famiglia, parlare tutte le lingue tranne la mia, infine un’esperienza che immaginavo divertente, fare alcuni amici e mancare in classe...
Posso dire che rimanevo un po’ pensierosa quando pensavo su come sarebbe stato. Se mi avrei fare capire….se tutto sarebbe andato bene,se mi piacerebbe la persona che mi accoglierebbe,se saremo diventate amiche, se..se..se..Tante domande alle quali non era pervenuta alcuna risposta, ho solo avuta risposta dopo aver superato tutta quella intensa settimana che, in un istante sembrava non finire mai, ma ora che mi ricordo, io penso a come è avvenuto in modo così veloce. Sempre mi hanno detto che le cose buone finiscono subito.. ma sono rimasti i ricordi di quei momenti proprio speciali che io non avrei mai sognato. Appena arrivati, ci atendeva un gruppo di giovani. E’stato li che l’ho vista, subito ho capito che si trattava di Sara. L’ho trovata con quel sorriso che traduceva bene la ragazza che io avrei conosciuto lungo la settimana: simpatica, bella, amica, divertente tuta, dolce. Ci siamo aviati verso casa sua, scambiando solo un paio di parole perché entrambi eravamo un po’ vergognate. A casa sua ho avuto una fantastica accoglienza, una famiglia unita e molto dolce, c’erano amici, genitori, zii, nonni, cugini,… Tutti mi rivolgevano un sorriso di accoglienza,che mi ha fatto rimanere un po’ più a mio agio. E i giono passavano ed ogni volta conoscevo meglio la sua famiglia. La sorella, una ragazza molto originale e affascinante, che delineava sempre un sorriso pari al di Sara, che sempre mi contagiava. Sua madre, suo padre e sua nonna che, nonostante parlassero solo italiano, ci capivamo perfettamente, e si rideva sempre, alla fine, perché non si aspettavano che io capisi tutto! Ho inoltre conosciuto Davide, fidanzato di Sara, un bel ragazzo, giocoso e divertente, mi ricordo ancora l’espressione sua cercando di dire parole in portoghese che uscivano sempre in italiano. Ho conosciuto meglio i miei insegnante che mi sostenevano sempre e ridevano con me su tutte le cose che io racontavo. Oltre a tutte queste persone ho creato un grande legame di complicità e di grande amicizia con Celeia, perché era con lei che io parlavo e ridevo su tutto, in portoghese! Sì, tutto ciò che ho pensato di essere solo divertimento e l’avventura di conoscere culture nuove, beh, non posso dire che non è stato, ma è avvenuto qualcosa che non pensato, che non è mai accaduto nella mia immaginazione. Qualcosa che mi ha arrestato a quelle meravigliose persone, ho creato legami che può capire solo chi vive di persona. Non ho mai pensato che una settimana fossi abbastanza per amare questa città, quelli amici, infine, quella affascinante famiglia che mi ha accolto come se fosse parte di essa. Mi hanno dato tutto l’amore e la tenerezza che un padre dà a suo figlio, un fratello dà a un altro fratello e un amico vero dà ad un altro amico. Posso proprio dire che in una settimana ho fatto amici ,ma non amici qualunque, amici in che posso avere fiducia, amici a cui affidare la mia vita, amici che, nonostante la distanza, mi amano e mi conoscono. Per me sono diventati una seconda famiglia che spero di ritrovare molto presto, per ringraziare per tutto ciò che hanno fatto per me. Nel momento del addio non sono riuscita neanche a dire una parola, le lacrime mi scendevano, ma di felicità per aver conosciuto persone, così speciali. Vorrei consigliare questa esperienza a chiunque, perché se il tempo andassi indietro lo farei volentieri… Ho capito che anche se di paesi, lingue, tradizioni, età e interessi diversi tutti noi abbiamo un cuore uguale che ci rende una grande e unita famiglia.
Obrigada do fundo do coraçao*…
*Grazie di cuore Lisboa, 26 de Outubro,2008-11-08 Margarida Goncalves
Non è necessario aggiungere altro a questa lettera che esprime il vero senso di uno scambio culturale |